Emergenza Coronavirus: ognuno faccia la sua parte

Comunicato del Gruppo consiliare "Per Una Cittadinanza Attiva - Bagno a Ripoli "

Quest’emergenza è iniziata da oltre un mese e ogni cittadino, ogni lavoratore, ogni famiglia è chiamata a fare la sua parte in una responsabilità collettiva per garantire la sicurezza sanitaria.
Chi amministra, chi ha responsabilità di governo, il Sindaco ha, in questa situazione, responsabilità maggiori: è l’Autorità Sanitaria nell’ambito del territorio comunale, come recita il nostro Statuto.
E, per i poteri di ordinanza che ha, sono state adottate diverse misure e divieti, nelle scorse settimane, e la Giunta ha deciso la sospensione dell’imposta di soggiorno nonché l’esonero dal pagamento per i servizi della mensa scolastica, dei nidi e del trasporto scolastico.
Ma, ai nostri occhi, ci sono aspetti da chiarire e c’è ancora altro da fare. Ne chiediamo conto in un’interrogazione, protocollata nei giorni scorsi:
- Quali sono le condizioni dei nostri cittadini positivi al virus: manca un aggiornamento, nei comunicati comunali, su coloro che sono ricoverati in ospedale, chi in isolamento domestico e quanti sono rientrati a casa per la c.d. “fase di negativizzazione” (risultare negativi al tampone a distanza di tot ore). Non è dato sapere se chi non può stare in condizioni di isolamento, a casa propria, avrà la possibilità di passarlo qui a Bagno a Ripoli e non in una struttura di un altro Comune. Anche questo vuol dire farli sentire parte della nostra comunità: cercare i posti, o messi a disposizione dal Comune stesso o contattando altre strutture ricettive, per accoglierli in caso di bisogno. Altri Sindaci lo
stanno già facendo: e qui da noi?

- E l’altro punto centrale, nel “prendersi cura” dei propri cittadini, è quello del monitoraggio nelle 5 RSA presenti a Bagno a Ripoli: è notizia recente la volontà della Regione, finalmente, di effettuare i tamponi ad ospiti e personale nelle strutture sanitarie. Non vorremmo che, dopo San Godenzo, Dicomano Pelago, anche Bagno a Ripoli si trovasse a fronteggiare situazioni drammatiche. Cosa ha fatto finora il nostro Comune?

- Come viene gestita la spesa a domicilio e la consegna farmaci agli anziani o alle persone con disabilità: il 13 marzo è stato affidato alla cooperativa ARCA, assieme ad altri soggetti, la realizzazione del progetto territoriale, nella Zona Fiorentina Sud Est (sono 14 Comuni), di gestione del servizio di spesa e medicinali a domicilio e di un numero dedicato agli anziani soli e alle persone con fragilità. Intanto, è stato preventivato di
spendere 35 mila euro per il nostro Comune. Ma, nella pratica, chi coordina l’integrazione fra questo servizio e le attività svolte dalle associazioni di volontariato, operanti a Bagno a
Ripoli? Con l’interrogazione, perciò, chiediamo quanti sono stati i destinatari di questo servizio finora e se sono state coperte tutte le richieste.

- Con il protrarsi delle misure di contenimento, poi, sarà fondamentale l’intervento del Comune a sostegno di chi vivrà difficoltà economiche. Ci saranno i fondi del Governo e i cittadini si stanno già muovendo in modo solidale, ma occorrono certezza e criteri trasparenti per l’erogazione dei buoni spesa.

- Un altro punto nodale, per contenere ed abbassare la curva del contagio è quello di “restare a casa”: il Sindaco ha battuto molto sui cittadini, per far rispettare i divieti. Ma quanto sta facendo perché sia rispettato anche nelle attività, industriali, artigianali e/o commerciali, che restano ancora aperte a Bagno a Ripoli? Dopo il DPCM del 22 marzo, quante sono rimaste in funzione? E, anche se formalmente può competere ad altri il controllo, vuol fare come Pilato o attivarsi per verificare che le condizioni di sicurezza sanitaria di chi sta continuando a lavorare siano garantite?

- Scuole, tablet e connessione: dopo oltre 20 giorni di chiusura delle scuole e di attività didattica a distanza, abbiamo letto dell’appello per cercare dispositivi inutilizzati, da donare agli studenti di Bagno a Ripoli, che ne sono sprovvisti. Ma, nei comunicati ufficiali, mancano sempre i dati: quanti sono i ragazzi in questa situazione? Quanti saranno i computer e tablet messi a disposizione dell’Amministrazione comunale? E potrà bastare? No, perché ci
sono zone del Comune dove non c’è connessione, né lenta né ultraveloce! Quindi, sarà sicuramente importante fornire i dispositivi a coloro che ne sono sprovvisti, ma è inutile dare il secchio, se non c’è l’acqua...Visto il recente sblocco del contenzioso con Tim, sarà quindi il caso di programmare con celerità un piano di copertura comunale.

- Infine, vorremmo capire se anche i nostri dipendenti comunali possono “restare a casa”: siccome lo “smart working” riguarda anche loro, qual è la percentuale di chi lo sta effettuando? Ed i 16 portatili, che sono stati acquistati nei giorni scorsi, sono sufficienti? Altre Amministrazioni Pubbliche, tutelando comunque la protezione dei dati e la sicurezza del sistema informatico, hanno abilitato l’uso dei computer personali, per svolgere il lavoro
da casa. Ma non a Bagno a Ripoli: come mai? Sembra, dal susseguirsi di comunicati ufficiali, che vada tutto nel migliore dei modi. Va bene mostrare il merito di chi ha donato mascherine, di chi produce apparecchi elettromedicali o
proporre un contest per distrarsi un po’, ma crediamo che, in questa emergenza, servano attenzione alle condizioni di chi è più esposto alla pandemia, di chi si è ammalato o è in via di guarigione, di chi sta ancora lavorando, di chi ha bisogno di aiuto concreto.

Sonia Redini, "Per una Cittadinanza Attiva - Bagno a Ripoli"