“Pronti a passare alle vie legali”. Dati choc a Firenze.*

Comunicato stampa del Movimento 5 Stelle del 27 settembre 2014

“Ci risiamo. A quattro giorni esatti dalla scadenza del termine, il sito di Publiacqua fornisce nuovamente notizie false ed inattendibili, non informando i cittadini dei problemi alla banca dati”. Nuova denuncia del Movimento 5 Stelle sui rimborsi del servizio di depurazione. Già mercoledì il deputato Samuele Segoni ed i consiglieri comunali avevano denunciato “caos totale nella banca dati di Publiacqua”. Martedì infatti erano stati riscontrati vistosi problemi al sito internet della società mista, nella sezione dedicata ai rimborsi: inserendo i codici utenti, risultava che molti aventi diritto ai rimborsi, erroneamente da un giorno all’altro, non lo erano più.

“Mercoledì il problema era stato risolto ma questa mattina, puntualmente, a due giorni di distanza, si è ripresentato” sottolinea la consigliera comunale di Firenze Miriam Amato. “E’ sconcertante che chi controlla il sito per accedere ai rimborsi ottenga sistematicamente risposte false, senza che sia data comunicazione sull’inaffidabilità dei dati. Sul sito di Publiacqua infatti non è stato segnalato il problema e così chi in quel momento verifica, attraverso il proprio codice, la propria posizione pensa naturalmente di non aver diritto al rimborso. Il fatto è ancor più grave considerato che questo sistema è praticamente l’unico strumento fornito ai cittadini per ottenere il rimborso della quota di
depurazione” spiegano i consiglieri comunali Miriam Amato (Firenze), Francesco Tapinassi (Rufina) e Niccolò Rigacci (Campi Bisenzio).

Il Movimento 5 Stelle torna a puntare il dito sulla “mancanza di serietà e trasparenza di Publiacqua”: “Semplice errore o svista premeditata?” si domandano i deputati Massimo Artini e Samuele Segoni che tornano a chiedere “la sospensione immediata della scadenza per i rimborsi”   annunciano l’intenzione di intraprendere le vie legali per il comportamento messo in atto dall’azienda”.

“Solo una piccola parte di aventi diritto al momento ha presentato richiesta: è l’effetto del caos creato da Publiacqua. E’ intollerabile però che, in questi giorni delicati e nel quale tutte le istituzioni dovrebbero informare i cittadini dei loro diritti sanciti dalla Corte Costituzionale, nessuno controlli. A cominciare dall’Ait” concludono i deputati Artini e Segoni.

“Le amministrazioni non si sono attivate per pretendere che il gestore tutelasse nel modo più ampio i diritti dei cittadini, nonostante che il MoVimento abbia presentato una mozione, in questa direzione, dove è rappresentato. Ad oggi risultano situazioni assurde, ad esempio società partecipate dai Comuni o i Comuni stessi che non hanno fatto ancora richiesta del rimborso per decine di migliaia di euro”. Due casi su tutti: il Maggio Musicale Fiorentino e “Qualità e Servizi Spa”, che prepara i pasti per le mense scolastiche nella Piana.

In particolare il Teatro fiorentino (di cui Publiacqua risulta essere tra i soci fondatori) ha diritto a 11162,56 euro di rimborso (escluso l’anno 2003). Ma nessuno al momento – secondo i dati del sito internet – avrebbe fatto richiesta. A Firenze al momento solo il 17% degli aventi diritto ha fatto richiesta di rimborso, il 18% a Signa ed il 25% a Pistoia: “Segno della scarsa informazione anche da parte dei Comuni” conclude Miram Amato.

PER SAPERE SE AVETE DIRITTO AL RIMBORSO: info@bagnoaripoli5stelle.it

QUIRINA CANTINI
CONSIGLIERA COMUNALE PORTACOCE
MOVIMENTO 5 STELLE BAGNO A RIPOLI