Ma Autostrade avrà barato anche da noi?

Cittadinanza attiva

Il comunicato del gruppo consiliare “Per Una Cittadinanza Attiva – Bagno a Ripoli”

Le notizie sull’inchiesta, relativa al crollo del ponte Morandi a Genova e delle gravi negligenze sulla sicurezza dell’infrastruttura, con la responsabilità di manager e ingegneri della società Autostrade, non possono che destare una certa preoccupazione anche sui lavori della terza corsia, sul nostro territorio.
Alla lista degli allagamenti, dei problemi legati alla sicurezza e alla manutenzione dei cantieri, degli impatti sulla viabilità pubblica per il passaggio dei camion, delle fessurazioni nelle abitazioni di Antella, si aggiunge anche la questione delle barriere di contenimento del rumore, guarda caso proprio uno dei filoni dell’indagine della magistratura nel caso genovese.
È passato un anno da quando erano scoppiate le proteste per le barriere in PMMA e corten “spuntate” sotto la chiesa di San Giorgio, e c’era stato l’ultimo incontro pubblico sul tema della terza corsia al circolo di Osteria Nuova. Lì erano confluite le reazioni dei cittadini sia per il forte impatto paesaggistico dei pannelli sia per il peggioramento del rumore, che si sente sul quel lato.
Perciò, al Consiglio di lunedì abbiamo presentato un’interrogazione, che chiedeva quale impegno politico si vuol assumere l’Amministrazione per proteggere dal rumore l’abitato di Osteria, ora che si sta avvicinando l’ultima finestra di confronto con la società Autostrade, la Conferenza di Servizi, che deve decidere sulle modifiche del progetto del Lotto 1, relativamente agli interventi sull’area di servizio Chianti e sul parcheggio dell’ospedale.
La risposta è andata nella direzione di accogliere le richieste di attendere il completamento dell’installazione delle barriere e poi richiedere un monitoraggio acustico da parte di Arpat, cosa non prevista da progetto sulla frazione di Osteria, se non presso la chiesa di San Giorgio a Ruballa. In base agli esiti, poi, verrebbe chiesto un potenziamento delle barriere.
Attendiamo, perciò, gli effetti concreti di quanto promesso: ridurre l’impatto ambientale, acustico e paesaggistico lungo le due carreggiate deve essere la priorità, dato che coloro che abitano vicino all’autostrada pagano, più di altri, il prezzo di questa opera pubblica, e lo pagano in modo irreversibile e per un tempo illimitato.
E siccome Autostrade ha già mostrato cosa è in grado di fare, non vorremmo che succedesse come per gli annunci relativi alla messa in sicurezza Antella dagli allagamenti: i lavori sembravano già programmati, sia per le opere di laminazione sia per il nuovo sistema fognario di Antella, e poi, invece, Autostrade impugna l’ordinanza del 25 settembre e non fa più nulla.
Non sarà che, alla fine, Autostrade finirà i lavori, ma lascerà le barriere così come sono e si sentirà il rumore dei camion anche a Montisoni e dall’Antella si continuerà a vedere la barriera FO46 di 6 metri e che oltretutto, come scrivono gli uffici tecnici, costituisce un aggravio dal punto di vista acustico, perché riflette il rumore delle auto in transito su Via Peruzzi?

Sonia Redini

Consigliere comunale “Per Una Cittadinanza Attiva – Bagno a Ripoli”

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Bagno a Ripoli, 2 dicembre 2020