Forum Mondiale sull'Acqua di Marsiglia – Interrogazione On. Riccardo Migliori: il Sindaco di Bagno a Ripoli Luciano Bartolini scrive al Ministro degli Affari Esteri Giulio Terzi di Sant'Agata

Il Sindaco di Bagno a Ripoli Luciano Bartolini, in relazione all'interrogazione dell'On. Riccardo Migliori in merito alla sua partecipazione al Forum Mondiale sull'Acqua di Marsiglia, ha scritto al Ministro degli Affari Esteri Giulio Terzi di Sant'Agata.

Il Sindaco di Bagno a Ripoli Luciano Bartolini, in relazione all'interrogazione dell'On. Riccardo Migliori in merito alla sua partecipazione al Forum Mondiale sull'Acqua di Marsiglia, ha scritto al Ministro degli Affari Esteri Giulio Terzi di Sant'Agata:


“Egregio Signor Ministro, con questa mia breve nota desidero quietare le polemiche che mi hanno visto protagonista involontario sui mezzi di informazione italiani negli ultimi giorni, a seguito di un'interrogazione dell'On. Migliori nel merito della partecipazione del Comune di Bagno a Ripoli all'importantissimo Forum Mondiale sull'Acqua. Ritengo innanzitutto doveroso ricostruire il contesto, ossia la motivazione, che ha condotto la nostra Amministrazione a essere presente al ricordato evento.

La Municipalità di Bagno a Ripoli in qualità di socio della Water Right Foundation ha partecipato a un progetto di solidarietà internazionale (A Town Twinning for Water Right Promotion in Aygabac Community), promosso in collaborazione con la Regione Toscana, la Commissione dell'Unione Europea a Yerevan e la società Open Plan Consulting, che ha portato alla realizzazione di un acquedotto nel Comune di Aygabac, privo dal lontano 1988 – anno del terribile terremoto che devastò l'intera Regione Armena (e su cui tornerò in seguito) -.di ogni forma di approvvigionamento in loco di acqua. I lavori sono stati inaugurati il 5 novembre 2010. Tale cerimonia ha costituito l'occasione per elaborare un ulteriore sviluppo del precedente progetto: dal diritto primario all'acqua a processi di crescita culturale ed economica. La programmazione della seconda fase dell'intervento, costruito in maniera partecipata e con modalità quanto più calzanti ed adeguate alle reali richieste della popolazione locale, ha coinvolto il Ministero dell'Economia della Comunità Armena, la Regione dello Shirak, l'Ambasciatore italiano in Armenia e quello armeno a Roma (nonché, chiaramente, la Water Right Foundation e il Comune di Bagno a Ripoli) e si è strutturato nei seguenti macro – ambiti: Restauro e conservazione dei beni culturali; Gestione dei servizi metropolitani (acqua, rifiuti ecc.); Marketing territoriale e formazione per il turismo; Scambi interculturali.
 

Tra le realtà coinvolte per il raggiungimento di tali obiettivi vale la pena ricordare la Scuola di Restauro di Palazzo Spinelli di Firenze (una delle più accreditate scuole del settore in Italia e in Europa), il Consorzio Terre del Levante Fiorentino, la Casa di Moda Ermanno Scervino e il liceo scientifico ripolese P. Gobetti, i cui studenti, nell'ottobre 2011 proprio a Yerevan, hanno dato vita a un commovente e apprezzatissimo spettacolo teatrale, “Ararat”, dedicato alle persecuzioni subite nel corso della storia dal popolo armeno. Tale progetto è stato selezionato dalla Water Right Foundation, invitata ufficialmente dalle Nazioni Unite al Forum di Marsiglia, quale buona pratica da relazionare. Come partner e soci della Fondazione siamo stati scelti dalla stessa per dare un contributo sulla nostra esperienza.
 

Desidero quindi entrare nel merito proprio della mia relazione, affrontando – punto per punto – il contenuto dell'interrogazione dell'On. Migliori e delle conseguenti sue dichiarazioni stampa. Innanzi tutto, il “mio” francese: sicuramente, come tutte i saperi umani, anche la mia conoscenza della lingua d'Oltralpe è perfettibile, per quanto – ritengo – sufficiente a farsi comprendere da una platea di tutto rispetto. A conferma di ciò, ho avuto l'onore di ricevere i complimenti di Cécile Molinier, Direttore Generale della Sede Onu di Ginevra, e del Senatore Jacques Oudin, copromotore della legge che sancisce la destinazione di una percentuale fino al massimo dell'1% dei costi dell'acqua a progetti di solidarietà in Paesi in via di sviluppo.
 

Venendo al contenuto del mio contributo, come cittadino e amministratore pro tempore sono strutturalmente orgoglioso di essere italiano e quindi non appartiene alla mia persona – nella sfera privata come pure in quella istituzionale – l'inclinazione a denigrare il nostro Paese. Può chiedere conferma di quanto appena detto e della serietà del progetto appena descritto all'Ambasciatore italiano in Armenia, dott. Bruno Scapini, con il quale abbiamo oltre tutto condiviso la soddisfazione per l'approvazione all'unanimità, nel Consiglio Comunale di Bagno a Ripoli, dell'ordine del giorno per il riconoscimento del Genocidio del Popolo Armeno quale verità storica. Altra cosa è la riflessione e lo stimolo politico a colmare ritardi legislativi che ci distanziano – purtroppo in negativo – da altre Nazioni in tema di solidarietà internazionale e progetti di sviluppo. Il fatto che l'Italia non abbia una legge come quella di cui scrivevo poc'anzi ne è testimonianza oggettiva. Tant'è che, alla fine della giornata del 14 marzo, tutte le realtà presenti hanno firmato la carta Global Water Solidarity, la quale, sotto l'egida dell'Onu, impegna i firmatari a sensibilizzare le proprie Comunità e a stimolare Parlamenti e Governi – che ancora non abbiano provveduto a farlo - all'approvazione di norme che indirizzino l'1% dei costi dell'acqua a progetti di di accesso all'acqua e ai servizi igienici di base. Tornando alla mia relazione, nell'incipit ho voluto evidenziare che il summenzionato ritardo legislativo in Italia discende dal fatto che negli ultimi 10 anni Governo e Parlamento – a prescindere dalla Maggioranza al potere – sono stati impegnati in tutt'altre faccende.
 

Infine le immagini: come detto in precedenza l'intervento a cui abbiamo preso parte, A Town Twinning for Water Right Promotion in Aygabac Community, veniva a risanare i danni provocati dal terribile terremoto del 1988 in Armenia. Gli esiti – economici, infrastrutturali, culturali e sociali – di quel drammatico evento sono il motivo principale del nostro progetto e, come tali, sono stati riportati in immagini nel semplice video che ha accompagnato la mia relazione e che Le allego. Forse da parte dell'On. Migliori sarebbe bastata un po' più di attenzione e di vocazione all'ascolto per comprendere che quelle rovine erano reali e non una metafora delle condizioni della nostra Penisola.
 

Confido che quanto detto possa contribuire a chiarire questo piccolo affaire e a spostare l'attenzione dalle polemiche sterili alle azioni di sostanza che tutti assieme dobbiamo intraprendere. In coerenza con quanto detto, qualora l'On. Migliori si facesse promotore di una legge simile a quella proposta ed approvata nel lontano 2005 in Francia, potrebbe contare sul mio pieno sostegno.
Luciano Bartolini, Sindaco di Bagno a Ripoli".