Un nuovo vento di cemento spira a Bagno a Ripoli?

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Comunicato del Gruppo Consiliare Cittadinanza Attiva Bagno a Ripoli

Mentre sta per scadere il termine dell’avviso pubblico, vale la pena allargare la prospettiva sull’urbanistica a Bagno a Ripoli, guardarsi un po’ indietro e capire dove si stia andando.
Non dimentichiamoci, infatti, che il Piano Strutturale del 1999 conteneva previsioni edificatorie a macchia di leopardo in zone collinari, che, in un articolo su La Repubblica dell’ottobre 2004, erano state definite “Scempi sulle colline di Bagno a Ripoli”.

Grazie forse anche a questo articolo, il neo Sindaco Bartolini venne spinto a rivedere le scelte urbanistiche, per giungere al nuovo Piano strutturale del 2011, che sottende una nuova filosofia urbanistica di fondo: la valorizzazione e il recupero dell’esistente preminenti rispetto al consumo di nuovo suolo, ed una maggiore attenzione al valore paesaggistico piuttosto che alla speculazione edilizia.

È emersa, e maturata nel tempo, una nuova sensibilità, riconosciuta pubblicamente anche dall’allora Sindaco Bartolini, per la tutela del nostro patrimonio paesaggistico, bene comune difeso da associazioni e comitati di cittadini, nati anche nelle varie frazioni (Vallina, Baroncelli, La Fonte, Grassina, Osteria Nuova, Bagno a Ripoli, Antella), dal Gruppo Verdi di Bagno a Ripoli. Anche la nostra lista civica sostiene i medesimi obiettivi: i nuovi interventi edificatori non trovano giustificazione se il fabbisogno abitativo è già soddisfatto dal patrimonio immobiliare esistente o da quello recuperabile.

Del resto, da molti anni la popolazione ripolese si attesta intorno ai 25.000 abitanti, ed il costruito è in esubero rispetto a tale popolazione: lo dimostrano le case sfitte e invendute che vediamo.
In quegli anni, poi, fu raggiunta un’altra importante conquista: infatti, riuscì ad affermarsi l’idea che l’urbanistica non fosse più appannaggio della maggioranza ma, essendo il tema più importante nella gestione di un comune tanto da essere di competenza del Consiglio comunale, si dovesse ricercare il contributo di tutte le forze consiliari per arrivare a scelte ponderate ed il più possibile condivise.

Eppure, sembra tutto un ricordo lontano…

Attraverso questo avviso pubblico, il Sindaco e la sua Giunta fissano già importanti obiettivi strategici da perseguire con la revisione degli strumenti urbanistici. Certo, in questa fase, lo permette la legge ed il Consiglio verrà coinvolto in una fase successiva, ma ci sono delle parti mancanti in questo procedimento, che non possiamo non denunciare.

Le previsioni del piano strutturale vigente sono il frutto di un faticoso percorso, a seguito della mutata sensibilità da parte dei cittadini: per quale motivo ora tutto questo lavoro deve essere buttato alle ortiche? Nel processo partecipativo che aveva portato alla sua formazione, erano state esaminate molte osservazioni di cittadini, con l’impegno di riprenderle in considerazione al momento della revisione: che fine hanno fatto?

Nulla è dato sapere e, nonostante i buoni propositi espressi con gli obiettivi strategici, c’è il rischio che a questo avviso partecipino solo i soggetti interessati e che da questa procedura emergano solo indirizzi incoerenti e influenzati dagli interessi particolari.

E temiamo che l’urbanistica a Bagno a Ripoli faccia un salto indietro di molti anni, permettendo ai “soliti noti” di usare il territorio, il principale bene comune di una popolazione, a proprio ed esclusivo vantaggio, mentre i cittadini non hanno più voce in capitolo.

È proprio questo ciò che vuole la nostra amministrazione?

Gruppo “Per Una Cittadinanza Attiva – Bagno a Ripoli”