Scuola Secondaria di Primo Grado “Francesco Redi”: cambiano le regole ad anno scolastico iniziato mettendo i genitori in difficoltà. TAGLIATA LA SCUOLA DI SABATO le famiglie non ci stanno.

Comunicato stampa del Movimento 5 Stelle del 17 marzo 2015

Il gruppo consiliare 5 stelle del Comune di Bagno a Ripoli denuncia un fatto increscioso che metterà in seria difficoltà molte famiglie i cui figli frequentano la Scuola Secondaria di Primo Grado “Francesco Redi”.
Il Consiglio d'Istituto ha deliberato il passaggio dell'orario settimanale delle lezioni da 6 a 5 giorni escluso il sabato a partire dall'anno scolastico 2016/2017. Anche se il passaggio avverrà in 2 anni ciò non toglie il disagio di chi ha programmato la sua organizzazione familiare su 6 giorni e si vede, in corso d'opera, cambiare le regole del gioco per così dire a “gara iniziata”, non solo, nel periodo di transizione alcune famiglie si troveranno a dover gestire due orari diversi imposti dalla scuola, nel caso abbiano un figlio iscritto in prima ed uno in una sezione con il sabato.
Secondo la normativa vigente, l'orario didattico costituisce parte integrante del Piano dell'Offerta Formativa (P.O.F.) che è elaborato tenuto conto delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni, anche di fatto, dei genitori e deve essere reso pubblico e consegnato agli alunni ed alle famiglie all'atto dell'iscrizione quindi l'orario didattico per l'anno successivo deve essere fissato precedentemente all'iscrizione, qualsiasi modifica successiva viola i principi di pubblicità e trasparenza cui deve ispirarsi l'attività della Pubblica Amministrazione (L. 241/1990). Ora visto che il cambiamento dell'orario didattico settimanale è stato comunicato alle famiglie solo il 24/01/2015 mentre la data d'inizio delle iscrizioni era il 15/01/2015, il gruppo consiliare 5 stelle ritiene che i genitori che hanno effettuato l'iscrizione dei propri figli nel periodo dal 15/01/2015 al 24/01/2015 non abbiano potuto effettuare una scelta “informata” quindi consona alle esigenze del proprio nucleo familiare non potendo sapere dell'imminente cambiamento.
I modelli organizzativi scolastici possono anche essere messi in discussione, l'orario e la proposta scolastica possono essere strutturati diversamente: cinque giorni anziché sei; ma questo non deve essere il frutto di una scelta di retroguardia dovuta ad aspetti tecnico-logistici. Crediamo che una tale discussione dovrebbe partire dalle esigenze di un miglioramento educativo e della didattica. Detto ciò ci auspichiamo un ripensamento da parte del Consiglio di Istituto che possa comunque garantire il termine del ciclo scolastico di 6 giorni settimanali a coloro che già lo hanno iniziato.

Firmato
Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle