Ma il progetto per la variante di Vallina sarà davvero una grande opera che cambierà il volto della mobilità nell’area fiorentina di sud est, come sostiene il Sindaco?

Comunicato stampa del Gruppo "Per una Cittadinanza Attiva" del 3 maggio 2017

A dubitarne non sono solo associazioni e cittadini, anche residenti a Vallina, ma, a ben guardare, anche il Comune stesso. Sì, il parere tecnico istruttorio, rilasciato nel procedimento di V.I.A., è favorevole con le prescrizioni di rito, così come è stato per la Varante San Donato per la terza corsia dell’A1, ma ci dice molto di più di quanto le conclusioni lascino intendere.

Intanto, dice che il progetto presentato da Anas non tiene conto del quadro normativo vigente e dovrà perciò essere aggiornato, a partire proprio dal PIT (piano di indirizzo territoriale con valenza di piano paesaggistico) del 2015, con le relative tutele. E neppure del supporto geologico-tecnico al Piano Strutturale, non recependo le pericolosità risultanti dalle carte tematiche. Come a dire: “questo progetto, mentre nasce, dovrà già essere rivisto e corretto con i vincoli presenti”.

Poi, il parere mette in luce che anche lo studio di impatto ambientale del progetto presenta gravi lacune e carenze: sia nelle fasi di cantiere sia quando l’opera verrà realizzata, infatti, vengono sollevate le questioni del rumore, delle conseguenze sulla fauna locale, delle interferenze con le acque sotterranee (nel progetto non c’è nessuna stima del consumo di acqua né dove sarà reperita), delle polveri durante le lavorazioni e viene chiaramente detto che il tracciato rettilineo del doppio ponte è avulso dal contesto paesaggistico ed ambientale, anche se poi si sostiene che i materiali e l’architettura del ponte non sono coerenti con il segno contemporaneo che il progetto
vuol imprimere sul territorio. In altri termini: “questo ponte è uno scempio, ma neppure fatto bene, perché, se proprio volevate lasciare un segno di contemporaneità, non avreste dovuto farlo con materiali e soluzioni architettoniche tradizionali”.

Ma è sulla mancanza di valutazione di soluzioni alternative a quella prescelta, ribadita nel parere,  che vale la pena focalizzare l’attenzione: se si guardano, infatti, gli studi di traffico, contenuti nel progetto (essi indicano che, con l’opera, si creerebbe una via di scorrimento tra Pontassieve e Firenze che utilizza il primo tratto della S. P. 34, per poi spostarsi sulla S. S. 67), una delle possibili soluzioni alternative di collegamento tra le due sponde dell’Arno, potrebbe essere quella di realizzare il solo ponte est (nella zona industriale di Vallina)!

Perciò, non siamo solo noi a dire che ci sarebbero alternative migliori, con miglior resa in termini di rapporto costi/benefici, garantendo comunque l’alleggerimento dai flussi attuali di traffico dei centri abitati sulle due rive. La nostra contrarietà non è all’opera in sé, ma a questa opzione di progetto, che, stando agli stessi studi a supporto, potrebbe raggiungere i medesimi scopi con una scelta progettuale diversa. Basta confrontare il progetto, che è arrivato secondo al concorso e che prevedeva una soluzione meno impattante.

Purtroppo, è la conclusione politica che determina un parere favorevole a questo impianto progettuale! Perché la decisione politica è già stata presa, visto che mette d’accordo Anas, il viceministro Nencini, Autostrade SpA e quei Sindaci, che si accodano senza la volontà di tutelare il proprio territorio da opere che massimizzano altri scopi a scapito dell’ambiente.

Agli iscritti del Pd di Bagno a Ripoli, Dicomano, Pontassieve, Londa, Pelago, Pontassieve, Reggello, Rignano sull’Arno, Rufina e San Godenzo, che nei giorni scorsi hanno scritto (stranamente mancano all’appello quelli di Fiesole…), perciò, vorremmo dire che la vocazione turistico-ricettiva e di produzioni artigianali di eccellenza di quest’area non è di questo progetto che ha bisogno. Giustificare questo viadotto in rettilineo, di più di un Km, con tre rotatorie, come opportunità di ripresa dello sviluppo delle aree artigianali, ci sembra una mistificazione della realtà.

Si tratta, invece, di un appiattimento alla soluzione progettuale presentata unilateralmente da Anas e di cui - è bene ricordarlo - Autostrade SpA è un finanziatore, senza alcuna partecipazione degli Enti locali.

C’è stata una qualche manifestazione della volontà delle amministrazioni comunali dell’area della Valdisieve e del Valdarno Superiore in merito alle diverse alternative progettuali? Della commissione giudicante al Concorso internazionale faceva parte anche qualche rappresentante di questi Comuni? Sarebbe interessante sapere quali sono stati i criteri di valutazione che hanno fatto prediligere il primo progetto rispetto al secondo…

Qui non è in discussione l’importanza di superare un sistema viario obsoleto e di mettere in collegamento quelle zone verso l’area metropolitana di Firenze, ma come si sceglie – ed è una decisione politica – di farlo.

Per sostenere, invece, quanto sia necessario vagliare tutte le alternative possibili e cercare il progetto più compatibile con la Valle dell’Arno, invitiamo i cittadini a firmare la Petizione, diretta al Presidente, Rossi, ed ai Sindaci di Bagno a Ripoli e Fiesole.

E’ possibile firmarla a questo link: http://tinyurl.com/kcpff7y

 

Gruppo consiliare “Per Una Cittadinanza Attiva – Bagno a Ripoli”