Comunicato del 1 febbraio 2018

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Interrogazione contribui alle associazioni

Al Consiglio comunale di ieri sera abbiamo presentato un’interrogazione sui contributi e benefici economici, che il nostro Comune eroga, sia puntualmente, per particolari attività o progetti, sia per gli eventi organizzati annualmente, alle varie associazioni, enti, soggetti, che ne fanno richiesta.
Le ragioni dell’interrogazione non si limitavano ai 39.000 euro dei fondi stanziati per i contributi a fine 2017, benché ad essi vadano aggiunti quelli per le associazioni sportive, quelle legate al Comune da specifiche convenzioni, etc..e dunque si tratti di una cifra ben superiore.
Non ci interessava ridurre il tema dell’erogazione dei contributi al solo valore economico, in alcuni casi dato come minimo contributo alla sopravvivenza, spesso esistenza, di queste realtà, che hanno il merito di aggregare i cittadini, attraverso iniziative ad alto contenuto sociale, culturale, sportivo.
Ma volevamo capire CHI decide di concedere i benefici economici e CON quali criteri.
È una questione di trasparenza, quella di cui le associazioni tutte devono essere convinte che l’Amministrazione segua.
E, proprio per amore di trasparenza, avevamo avanzato una proposta, in linea con il vecchio Regolamento del 1991 su questo tema: visto che spetta al Consiglio, in base all’art. 3, la determinazione dei criteri per i quali possono essere prese in considerazione le richieste di contributo e la determinazione delle priorità, avevamo chiesto di istituire una commissione composta da Consiglieri comunali, in rappresentanza di tutte le forze politiche, per garantire imparzialità e parità di trattamento, sia fra i soggetti che richiedono i finanziamenti sia fra le attività che vengono riconosciute come meritevoli di sostegno.
Peccato che a tutte queste domande, l’assessore Massari abbia risposto in modo generico ed inconsistente.
Il caso politico nasce da una segnalazione ricevuta dall’Accademia musicale Ars Nova, che lamentava una forte disparità di trattamento e promesse per sede ed esibizioni pubbliche, poi non mantenute. Addirittura, questa associazione non ha più chiesto il patrocinio e, pur non interrompendo i corsi di musica a Bagno a Ripoli, ha limitato molto l’offerta didattico-musicale proposta e non effettueranno più attività concertistica qui da noi. Era importante capire cosa fosse successo, perché si tratta di una realtà prestigiosa, in termini di concerti e premi conseguiti dai loro allievi.
Anche in questo caso, l’Assessore Massari ha solo detto che non ci sono sedi per tutte le associazioni; sulle modalità con cui vengono selezionati i soggetti partecipanti alle manifestazioni che il Comune organizza (ad esempio, l’Estate ripolese) ha parlato di “gare ad evidenza pubblica”, alludendo all’avviso annuale del Comune, che ha il solo scopo di effettuare una ricognizione delle attività che ciascun soggetto vuol proporre e non è senz’altro una gara.
Infine, ha affermato che la scelta delle erogazioni viene fatta dalla Giunta, e non è possibile sia demandata ad una commissione consiliare. Ma non ha indicato quali dovrebbero essere i parametri di valutazione, cioè in base a quali criteri vengano assegnati i contributi. Il che lascia supporre che la decisione sia solo discrezionale.
E allora, di fronte ai 1.500 euro, dati nel 2014, all’associazione “Giostra della Stella – Palio delle Contrade”, che sono diventati 15.000 nel 2017; ai 600 del Comitato “Vivere all’Antella” del 2014, poi passati a 8.700 nel 2016 e 5.600 nel 2017; agli 8.000 euro della Filarmonica “Cherubini” del 2014, diventati 12.000 nel 2015 (certo - ha precisato l’Assessore - dovevano acquistare gli strumenti per il progetto musicale con le scuole!) e scesi a 4.000 nel 2017, solo per citare qualche esempio, restano aperte delle domande: dov’è la trasparenza? Chi autorizza queste spese? Perché si tratta di denaro pubblico e dev’essere chiaro a chi viene destinato, perché viene concesso e cosa ne viene fatto.
Sicuramente, continueremo a chiedere i dovuti rendiconti per i contributi ricevuti, che ciascuna associazione deve presentare all’Amministrazione e non ci accontentiamo di questa risposta, che non dissipa i dubbi sul fatto che, a Bagno a Ripoli ci siano “figli e figliastri” ed un sistema di prebende - elargite un po’ a tutti, ma a qualcuno di più - senza un’organica visione di iniziative e manifestazioni che il nostro Comune potrebbe progettare ed organizzare direttamente e con un maggior impegno.


Sonia Redini
Consigliere del Gruppo “Per Una Cittadinanza Attiva – Bagno a Ripoli”